Un Mondo di sapori. Il Giappone in tavola!


La cucina giapponese entra di diritto nelle preferenze culinarie italiane: un must per tutti, un appuntamento ormai fisso, per moda o per gusto.

Eppure c’è molto da scoprire per poterla emancipare dai soliti cliché: riso, pesce crudo, bacchette e… all you can eat.

Con la cucina italiana, francese e cinese, quella giapponese è tra le più diffuse e apprezzate al Mondo, con il sushi come piatto più riconosciuto e amato del menù!!

Il sushi è il termine sotto cui ricadono un ampia varietà di pietanze la cui base è il riso, o meglio il koshihikari – una varietà di riso tipicamente nipponica dal chicco piccolo tra l’altro coltivata anche nel vercellese.
Letteralmente sushi traduce il termine “aspro” in giapponese, ed è una qualità riferita proprio al riso che viene bollito per mezz’ora, tanto da farlo diventare leggermente colloso così da poter essere lavorato con le mani, e condito con aceto di riso, zucchero e sale.  Originariamente si pensa introdotto dai monaci buddisti cinesi come metodo per conservare il pesce fresco, avvolgendolo e marinandolo con il riso fermentato, dal secondo dopoguerra ad oggi è comunemente preparato con riso (chiaramente!), pesce, crostacei e molluschi crudi (debitamente abbattuti) ma anche cotti o marinati, alghe (l’imprescindibile alga nori), verdure, frutta, semi e uova.
Ciò che differenzia una varietà di sushi dall’altra è sicuramente la scelta degli ingredienti e le loro combinazioni, o anche come questi vengono guarniti e accompagnati. Ogni varietà è una vera e propria esperienza culinaria differente. Inoltre, nella cucina giapponese, forma e colore sono importanti quanto il sapore, ed è da queste che potete facilmente individuare le varietà più comuni:

  • Nigiri: la classica pallina di riso, modellata a mano, con la striscia di pesce (tonno, salmone, sgombro, ecc.) o crostacei (gambero, granchio) poggiata sopra
  • Futomaki: i rotoli più larghi con l’alga nori all’esterno e con il ripieno con due o tre ingredienti scelti per completarsi a vicenda per colore e sapore
  • Hosomaki: i rotoli piccoli, con alga nori all’esterno e il ripieno di una sola varietà di pesce, verdura e frutta (avocado)
  • Temaki: un cono formato con il nori e con più ingredienti (riso, verdure, pesce, ecc). Di dimensioni più grande rispetto alle altre varietà di sushi e per questo tra i pochi da consumare a morsi e tenendolo con le mani
  • Uramaki: involtini con il riso all’esterno che racchiude un ripieno di alga nori e due o più ingredienti tra pesce e verdure. La parte esterna è ulteriormente guarnita con semi o uova di pesce
  • Sashimi: impropriamente classificato come sushi da noi “occidentali”, è invece una pietanza completamente diversa, servita senza riso e fatta di solo pesce crudo, ma anche crostacei, molluschi, addirittura carne di manzo o cavallo tagliati sottilissimi e serviti su un letto di daikon accompagnati da una salsa in cui intingerli.

Tutti i piatti o quasi vengono serviti con la possibilità di essere intinti nella salsa di soia e accompagnati con lo zenzero marinato: ricordate che i bocconi vanno intinti non dal lato del riso, per evitare che si sfaldi, e che lo zenzero ha la funzione di pulire la bocca tra un piatto e l’altro.

Ora che conosciamo un po’ meglio il sushi non ci resta che prendere tra le dita le bacchette e… Itadakimasu!