La Torta Caprese, origini di una vera delizia!

La Torta Caprese è un antico dolce napoletano, il cui nome lascia pochi dubbi sulla sua origine: l’incanto dell'isola di Capri. Una delizia, morbida e umida al centro e croccante fuori, fatta con una base di cacao e mandorle, che in tutte, o quasi, le pasticcerie campane fa sua bella mostra, cioccolatosa e con i faraglioni delineati dallo zucchero a velo. Ma conoscete la sua misteriosa origine? Le storie, quasi leggende, che si tramandano sulla sua creazione?

Regine nostalgiche, zitelle Austriache, Gangster e Cuochi sbadati in quel del Golfo di Napoli!

Non è una commedia degli equivoci, anche se questi non mancano di certo, ma i protagonisti dei racconti sulle, mai del tutto chiarite, origini della Torta Caprese.

Partiamo dal ‘700 e quindi dal più antico e ’nobile’ racconto sulle origini della Torta Caprese. Siamo alla corte borbonica di re Ferdinando IV di Napoli, dove la giovane regina Maria Carolina d'Austria, per vincere la nostalgia di casa, della raffinata corte di Vienna, piomba nelle cucine di Palazzo per avere una ‘Sachertorte’! Ma i cuochi francesi di corte ne ignorano la ricetta, né una così nobil donna può conoscerne gli ingredienti, ed ecco allora che seguendo le sensazioni e i ricordi della regina austriaca i cuochi del regno, tra errori e incomprensioni, cercando di ricreare la torta sacher preparano una torta talmente buona da non scontentare, anzi conquistare i gusti della donna più esigente del Regno di Napoli, Maria Carolina.

Caso, torta Sacher e donne austriache tornano in un’altra leggenda ma questa volta siamo finalmente sull’isola di Capri, che appunto dà il nome alla ‘nostra’ torta. Qui negli anni ’30 del novecento naufragano due donne, austriache, come Maria Carolina, ma molto meno nobili. Due zitelle, eredi del paesaggista August Weber, amanti della ‘Sachertorte’, come la raffinata regina, ma poco rispettose della ricetta originale viennese: alla farina sostituiscono le mandorle e nasce così la Torta Caprese, almeno secondo alcuni.

Sì, perché i racconti e le leggende sulle origini di questa deliziosa torta non sono finiti, c’è anche lo sbaglio di Capocchiella! Chi è costui? È lo sbadato, forse assonnato, aiuto cuoco dello storico, lussuoso, ristorante ‘La Fontelina’. Chiamato all’alba per preparare un dolce alle mandorle per dei turisti, il nostro Capocchiella confonde e mischia mandorle e cacao, arrendendosi al sonno con i primi raggi del sole che illuminano i Fraglioni e la torta ormai in forno. Ma la sveglia è delle più dolci: il profumo di cioccolato invade la cucina e la torta che esce dal forno, errore o sonno poco importa, è un vero successo tra i nottambuli turisti affamati.

Eccoci all’ultima storia, la più accreditata, quella che anche gli isolani raccontano con trasporto e soddisfazione: di come una distrazione, un fortunato errore, sia alla base della creazione della Torta Caprese da parte del cuoco Carmine Di Fiore.
Anni ’20, tre americani sono a Capri: una pausa durante un viaggio di lavoro, fin qui niente di strano se non fosse per il lavoro! Abiti gessati, scarpe lucide e Borsalino in testa, i tre sono gangster, emissari di ‘Scarface’, del boss Al Capone, a Napoli per incontrare loro corrispettivi della Camorra e per chiudere ‘affari’, ma il fascino della perla del Golfo fa il suo effetto anche sui criminali di oltre oceano, ora seduti al tavolo in attesa del dolce del rinomato cuoco Carmine Di Fiore. La tensione, la paura di sbagliare al cospetto di siffatti clienti ed anche un cuoco esperto dimentica uno degli ingredienti principali di quasi tutte le torte: la farina!
Cioccolato fondente, mandorle, uova, burro, zucchero: bastano questi ingredienti perché nasca una torta che fa saltare dalla sedia i tre gangster, non in cerca del revolver, ma della ricetta di Carmine.

Capriccio regale o fortunato errore, la Torta Caprese è ormai una realtà della pasticceria campana. Buonissima nella sua versione classica ma tutta da gustare anche al cioccolato bianco con tutto il profumo dei limoni della Costiera!