È Natale in tutto il Mondo!
Qualsiasi latitudine e longitudine ti trovi non puoi non sentirla: dolce, carica di buoni sentimenti e buoni propositi, è l'atmosfera del Natale.
Un periodo gioioso che per tutti ha il culmine con il 25 dicembre ed i regali sotto l’albero… ma siamo sicuri che sia in tutto il Globo così? E se in altri paesi i regali li scartano prima o dopo che figura facciamo?
Per essere preparati mettiamo in valigia un cappello rosso con pon pon bianco e partiamo alla scoperta delle tradizioni natalizie in giro per il Mondo.
Il nostro viaggio non può che iniziare dagli Stati Uniti il paese la cui cultura e tradizioni hanno più influenzato la festa. Televisione, cinema, strade, uffici, case: l’atmosfera natalizia pervade tutta la società a stelle e strisce. Appena digerito il tacchino del Ringraziamento, il quarto giovedì di novembre, con il Black Friday inizia la stagione natalizia: si comprano i regali, si addobba casa: all’esterno e le facciate delle case fanno a gara ad essere la più illuminata, la più spettacolare, la più stravagante; all’interno con l’immancabile albero e con le calze appese al caminetto davanti al quale i bimbi lasciano latte e biscotti per Babbo Natale e una carota o del fieno per le renne.
Un passo poco più a nord e siamo Canada: stesse tradizioni natalizie o quasi rispetto ai vicini del sud, ma qui i bimbi hanno una corsia preferenziale con Santa Claus, d’altronde è un loro concittadino: in qualsiasi lingua sia scritta, tutte le letterine dei piccoli canadesi hanno una risposta se spedite al suo indirizzo di casa nel Circolo Polare Artico canadese.
Spostandoci a sud in tutta l’America Latina le tradizioni cattoliche dominano: religione, famiglia e la luce dei “farolitos” in Messico, delle lanterne di carta, intagliata per formare intricati e fantasiosi disegni, da lasciare in strada o sui davanzali delle finestre per illuminare la notte, così come in Colombia dove tra il 7 e l’8 dicembre in onore delle Vergine Maria e dell’Immacolata concezione migliaia di candele illuminano l’oscurità dalle finestre delle case o in spettacolari coreografie per le strade per il “Día de las velitas”, il “Giorno delle candeline”.
Dall’America all’Inghilterra, il 25 dicembre, con i regali già scartati, siamo tutti re e regine! Seduti a tavola, adulti e bambini, hanno tutti in testa la tradizionale corona di carta velina colorata ed in mano uno sgargiante Christmas cracker da far scoppiare mentre durante il pranzo si aspetta il discorso della Regina ed il Pudding di Natale. Il 26 dicembre spazio al Boxing Day: regali ai bisognosi, shopping sfrenato e poi tutti allo stadio per le immancabili partite del massimo campionato di calcio inglese!
Di certo non si attende il discorso della Regina ma per il resto le tradizioni natalizie in Irlanda sono molto simili a quelle dei loro vicini inglesi. Il 26 dicembre calcio e shopping anche per il Boxing Day irlandese, ma anche la “Wren Boys Procession” la “Caccia allo scricciolo” una caccia, solo inscenata, allo scricciolo che volando da un cespuglio fece scoprire Santo Stefano ai suoi persecutori. Ma da buoni cattolici gli irlandesi non possono non festeggiare l’epifania… seppur con spirito celtico: quindi ecco il “Nollaig na mBan” o il “Natale delle Donne”: un giorno in cui tutte le donne sono libere da qualsiasi lavoro, anche quelli di casa ed in cucina, e tutto è demandato agli uomini (qualcuno potrebbe proporne l’adozione anche in Italia).
Dalle isole anglosassoni andiamo a nord, in Islanda per 13 notti, dal 12 al 24 dicembre, i bambini lasciano le scarpe fuori dalla porta di casa perché con l’oscurità arrivano gli jólasveinar, “gli amici del Natale”, pronti a lasciare doni e dolci a chi è stato buono e patate marce ai più discoli; in Svezia il 13 dicembre,per Santa Lucia giovani ragazze, spesso le primogenite di ogni famiglia, sfilano nei panni della giovane martire cristiana: tunica bianca, cintura rossa e corona di candele, per donare la luce, del cristianesimo, nelle lunghe notti del nord; in Norvegia la Vigilia di Natale spariscono le scope migliori per evitare che siano preda di streghe e spiriti maligni; in Finlandia si visitano i propri cari defunti portandogli una candela ma anche il villaggio di Santa Claus nei pressi di Rovaniemi, nel Circolo Polare Artico, è anche questa una delle case (quella ufficiale?) di Babbo Natale!
Entrando nel cuore dell’Europa è il 6 dicembre che attendono tutti i bambini, il giorno di San Nicola, quando Sinterklaas in sella al suo cavallo bianco distribuisce dolci e regali ai bimbi buoni di Olanda e Germania. E più ci avviciniamo al Mediterraneo più le tradizioni sono simili alle nostre, qui in Italia, dove le feste sono all’insegna della religione, della famiglia e… dello shopping, ma non sorprenderti se la Vigilia in Spagna, in Catalogna in particolare, vedi percuotere, al canto di una filastrocca, un tronco dalle grezze fattezze umane è il “Tió de Nadal”: un tronco che percosso regala dolciumi e doni ai bimbi.
Tutti festeggiano il Natale anche in Asia dove è più una festa mondana o in Africa dove tra danze e canti si distribuiscono i doni, fino all’Oceania quando il 25 dicembre si è in piena estate edin Australia la festa è in spiaggia e il pranzo si fa con un barbecue o un picnic sotto l'albero Pohutukawa l’albero dai fiori rossi che in Nuova Zelanda sostituisce l’abete come albero natalizio.
Buon viaggio e Buon Natale a tutti!