Veg una scelta consapevole


Uno stile di vita che eviti qualsiasi tipo di sofferenza o sfruttamento degli animali in ogni ambito: è questo il veganismo.

Vegano, Veg, veganismo sono parole entrate prepotentemente nel vocabolario comune ma che ancora creano incomprensioni e fraintendimenti tra chi adotta in pieno od in parte questo stile di vita e gli altri.

La dieta vegana è sicuramente una parte fondamentale di questo modo di vivere, la parte forse più semplice praticamente da poter seguire ma che per le possibili ripercussioni sulla salute fisica e sui rapporti interpersonali quella che deve essere adottata con più cognizione. Tutti i regimi alimentari se non equilibrati possono provocare scompensi o danni più o meno gravi al nostro organismo, questo vale in particolar modo per i vegani che adottano una dieta vegetaliana: una dieta che, a differenza di quella vegetariana,  esclude oltre alla carne di qualsiasi animale anche tutti i prodotti di origine animale (come, ma non solo, latte, uova ed i loro derivati) e quindi se non correttamente bilanciata, può portare a deficit o riduzione nell'assorbimento di nutrienti essenziali (acidi grassi, minerali e vitamine, in particolare la vitamina B12).

Etiche, più che salutistiche od ecologistiche, le motivazioni alla base dello stile di vita e di conseguenza anche della dieta veg, per questo è il modo di comportarsi, di “consumare”, di vivere delle persone  che lo praticano ad essere coinvolto profondamente in ogni aspetto.
Il vegano segue una serie di norme, nei limiti delle proprie possibilità e con la dovuta flessibilità che ne regolano il comportamento nelle scelte quotidiane e che ne influenzano le abitudini: alla base c’è il principio antispecista che attribuisce lo stesso valore alla vita umana e a quella animale da ciò il rifiuto di partecipare e sostenere pratiche che prevedano l'uccisione o l’utilizzo degli animali.
Non solo i consumi quotidiani sono influenzati, chi abbraccia il veganismo infatti rifiuta di partecipare e di sostenere attività come la sperimentazione sugli animali, la caccia e la pesca, gli spettacoli, le competizioni sportive o gli eventi folcloristici che prevedano il coinvolgimento di animali, di visitare strutture come zoo ed acquari dove si detengono animali o il commercio degli animali da compagnia.

Di conseguenza sono in costante aumento sia nell’abbigliamento (dove pelle, cuoio, lana ecc. sono sostituite da fibre vegetali, come cotone e lino, o materiali artificiali) che in campo alimentare e cosmetico, (anche attraverso i supermercati della grande distribuzione, come quelli delle insegne Decò) la quantità di prodotti certificati vegan e cruelty free.
È bene sapere per chi decide di intraprendere questo percorso che i test sugli animali sono obbligatori per i farmaci e per i singoli ingredienti dei cosmetici o dei prodotti per la cura della casa, ma non per il prodotto finito (in Europa per esempio questi non sono mai testati sugli animali).
Quindi attenzione alle etichette ed ai simboli sulle confezioni dei prodotti come quello dell’ICEA (Istituto Certificazione Etica e Ambientale) o dello Standard Internazionale Cruelty-Free che certificano che quello che si acquista non incrementi la vivisezione o il maltrattamento degli animali.

La scelta vegana non è da fare con superficialità, come una moda passeggera seguendo l’esempio delle varie celebrità dello star system, ma consapevolmente.