Il viaggio di Babbo Natale


O come un vescovo di Myra divenne il nonno più amato dai bambini di tutto il mondo!

Tutto ha inizio tra il III ed il IV secolo con un sacerdote, per la precisione un vescovo, Nicola il vescovo di Myra in Lycia, oggi Demre in Turchia, allora provincia dell’Impero Bizantino. Nicola è amato dal suo popolo che lo acclama vescovo, ma perseguitato, come tutti i cristiani, dall’Impero: solo l’arrivo dell’Imperatore Costantino  e la promulgazione dell’Editto di Milano lo rende libero di continuare la sua attività apostolica. Una missione che lo vede come duro difensore dell’ortodossia e che lo spinge fino a prendere a schiaffi Ario, padre dell’Arianesimo, durante il Concilio di Nicea. Un uomo retto e giusto: eletto protettore dei bambini, dopo averne resuscitati tre barbaramente uccisi da un avido oste, e dei diseredati dopo aver lanciato per tre notti di fila dei sacchi d’oro nelle finestre di tre giovani sorelle, per dare loro una dote ed evitare che fossero avviate alla prostituzione.

Leggende, miracoli che accrebbero nel tempo la popolarità di San Nicola già nel Medioevo tra tutti i popoli del Mediterraneo e dell’Est e Nord Europa. Proprio qui San Nicola incontra Odino e le tradizioni del folklore germanico a lui legate: gli si allungano e si imbiancano barba e capelli e come il dio norreno regala dolci e giochi ai bimbi che lasciano, nelle loro scarpe appese al caminetto, la paglia per il suo cavallo.
Il vescovo, ora dalla barba lunga e canuta, accresce la sua fama in tutto il centro-nord Europa e tra una lotta con demoni e Krampus in Austria e nel sud della Germania o aiutato da Zwarte Piet (Pietro il nero) in Olanda continua a distribuire doni nelle fredde notti di dicembre.

Il suo viaggio non è certo concluso, né il vasto Oceano può fermarlo nella sua opera di dispensatore di doni: così su navi olandesi Sinterklaas, così è chiamato dai bimbi dei Paesi Bassi, arriva nel Nuovo Mondo, nell’allora New Amsterdam. Ma il Mondo è in continua evoluzione e New Amsterdam diventa New York ed anche l’olandese Sinterklaas diventa l’americano Santa Claus. Con il nome cambia anche l’aspetto: la barba bianca resta immutata ma il vescovo con mitra (il classico copricapo liturgico) e bastone pastorale è ora un elfo rotondetto, con vestiti rossi orlati di pelliccia, e vola sui tetti non più su un cavallo bianco ma alla guida di una slitta trainata da renne e portando con se un sacco pieno di giocattoli.

Passano così gli anni ed elfo non è più Santa Claus, ma i suoi aiutanti che nella dimora al Circolo Polare Artico (che siano Stati Uniti, Canada, Norvegia o Finlandia poco importa) lo aiutano nella costruzione dei giocattoli da distribuire ora a tutti i bambini del Mondo nella Notte di Natale.

Dear Santa Claus… Lieve Sinterklaas… Cher Père Noël… Querido Papá Noel… Caro Babbo Natale… qualunque sia la lingua della letterina: l’importante è fare i buoni!