Il Carnevale tra significato e tradizioni
Quella del Carnevale è sicuramente la festa più allegra dell'anno e per questo più amata dai bambini, ma non solo.
Anche se la parola Carnevale fa venire in mente le maschere, divertimento, scherzi e ghiottonerie, non si deve pensare che non sia una festa legata alla religione.
Il Carnevale, infatti, è collegato direttamente alla Pasqua, che, come ogni anno, cade sempre la domenica dopo la prima luna piena di primavera.
Andiamo però con ordine e scopriamo insieme da dove nasce la sua tradizione.
Il termine Carnevale deriva dal latino "carnem levare", ovvero levare/togliere la carne alludendo ai digiuni della Quaresima. Oggi infatti i festeggiamenti per il Carnevale si aprono il giovedì grasso, l’ultimo giovedì prima della Quaresima, e raggiungono l’apice il martedì grasso, il giorno delle grandi abbuffate prima dei digiuni quaresimali.
Il Carnevale affonda però le sue origini nelle feste dell'Antica Roma, i cosiddetti saturnali, in cui si indossavano maschere che avevano lo scopo di allontanare gli spiriti maligni. In questo periodo dell’anno si stravolgevano gli ordini sociali, così gli schiavi erano liberi di banchettare e concedersi piaceri, oltre ad indossare maschere e vestiti bizzarri che, almeno per un giorno, permetteva loro di assumere un'identità diversa.
È nel Medioevo prima e con il Rinascimento poi che il Carnevale si evolve come forma teatrale con danza, musica e recitazione, in cui a farla da padrona è sempre l’allegria ed il mascheramento, fino ad arrivare ai tempi moderni in cui diventa festa che precede la Pasqua.
Protagoniste indiscusse del Carnevale sono da sempre le maschere che nascono con lo scopo di celebrare tradizioni delle regioni d'Italia e rappresentare vizi e virtù del popolo. Tra le più note ricordiamo Pulcinella a Napoli che è anche la più antica della tradizione italiana, Gianduia in Piemonte, Arlecchino in Lombardia (Bergamo), Venezia con Pantalone e Colombina (innamorata di Arlecchino), Milano con Meneghino.
Ma il Carnevale non è solo maschere, sfilate e carri allegorici, in Italia infatti è anche tradizione culinaria. Proprio perché precede la Quaresima, periodo di digiuno e penitenza, è tradizione "mangiare a crepapelle", cioè eccedere nel consumo di carne, frittelle, chiacchiere, dolci ecc. Il martedì grasso oggi è all’insegna del cibo: immancabile nelle tavole, da Nord a Sud, è la lasagna o comunque piatti a base di carne di maiale. La maggiore fantasia però la ritroviamo nelle ricette di dolci che spesso cambiano nome da regione a regione: zeppole, chiacchiere, bugie, frappe, cenci, con o senza ripieno di creme o marmellata.
Tra i festeggiamenti italiani del Carnevale, oltre a quello di Venezia sono molto popolari quello di Viareggio, di Acireale, Ivrea, Sanremo, Putignano e Manfredonia, dove è solito sfilare per le vie della città in carri allegorici, ispirati spesso a eventi politici recenti.